Zhulong era un gigantesco drago, adorato come divinità nella mitologia cinese. Si diceva che avesse il volto umano e il corpo di serpente, ma che, come tutti i draghi orientali, potesse mutare forma e dimensioni a suo piacimento. Poteva estendere il suo corpo fino alla lunghezza di mille leghe.
La capacità più straordinaria di Zhulong è senz’altro legata alla sua luminosità. Si diceva che potesse creare il giorno e la notte aprendo e chiudendo gli occhi. Uno dei suoi nomi è anche “drago torcia” e questo nome rende bene l’idea di quanta luce potesse sprigionare questo drago scintillante.
Sotto il suo controllo c’erano anche molti fenomeni meteorologici. Gli basta respirare per dare origine ai venti. In particolare, quando Zhulong soffia, sulla terra scende l’inverno. Quando, invece, apre le fauci e grida, allora arriva l’estate. Zhulong, secondo la tradizione, non beve, non mangia, né respira regolarmente. Si dice che quando dalla sua bocca esce dell’aria, oltre al vento potrebbero scatenarsi delle tempeste.
I dettagli della natura di questo drago orientale sono scritti nel Classico delle Montagne e dei Mari, noto anche come Shanhai jing. Questo libro è una raccolta di geografia mitica e descrive molte creature leggendarie. Le prime versioni del testo potrebbero essere esistite fin dal IV secolo a.C., ma la forma attuale non fu raggiunta fino all’inizio della dinastia Han. È principalmente un racconto favoloso di geografia e cultura della Cina pre-Qin, nonché una raccolta di mitologia cinese. Potremmo dire che è un bestiario di animali fantastici.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che questo e altri draghi cinesi possano essere creature derivate dall’osservazione di fenomeni naturali come le aurore boreali. Immaginate di alzare gli occhi al cielo, di notte, e di vedere un nastro luminoso ondeggiare sotto le stelle. Non pensereste anche voi di aver visto un drago?
Questo articolo contiene brani suggeriti da chatGPT. Le immagini sono state generate da PlaygroundAI.