Francesca D’Amato ama narrare leggende. Le raccoglie da oltre trent’anni, ci gioca e poi le restituisce alla gente in forma di pergamena imbottigliata, di racconto in costume, di gioco o di romanzo. A volte lo fa da sola, a volte con la Corporazione dei bardi, un’associazione di collezionisti di leggende del Lago Maggiore.
Dopo aver studiato Scienze Naturali, Francesca D’Amato si è occupata di comunicazione ambientale, lavorando per vari parchi naturali, blog e associazioni di settore. Oggi integra la divulgazione ambientale, le tradizioni e il fantastico collaborando con enti pubblici e privati e parla sempre volentieri di draghi in eventi storici, fantasy e letterari.
Pubblicazioni
- In cerca di draghi, antologia di racconti, 2024, Eterea Edizioni
- Le migrazioni dei draghi, saggio, 2020, Libreria Geografica
- Manuali didattici per la Scuola Estiva di Magia e Stregoneria della LIPU. Collana autoprodotta che tratta di: dragologia, erbologia, pozioni, storia della magia, divinazione con le graffette e quidditch per babbani.
- Penny Steampunk II, editing delle storie variabili, 2016, a cura di Roberto Cera
- Penny Steampunk, racconti horror e steampunk, 2016, a cura di Roberto Cera
- Adotta un drago a distanza!, racconti mensili dal draghile, 2015, Compagnia della Rocca Edizioni
- Draghi. Guida al riconoscimento, poster, 2015, Compagnia della Rocca Edizioni
- Draghi randagi, romanzo, 2013, Compagnia della Rocca Edizioni
- Mappa dei draghi italiani, poster, 2013, Compagnia della Rocca Edizioni
- Come diventare cacciatore di draghi, leggende, 2012, Edizioni Astragalo
- I draghi dei Visconti, romanzo, 2010, Compagnia della Rocca Edizioni
- Luoghi della meraviglia – Leggende, natura, itinerari del fantastico in Italia, leggende, 2010, Greencomunication
- Avventure sotterranee per gnomi di caverna, romanzo, 2009, TLS Tipo.Lito.Esse
- Parole al vento, racconto, 2009, Siamo in Onda, Macchione Editore
- Il fantastico mondo degli Gnomi, di Dario Spada, intervista, 2008, Armenia Editore
- Gnomi di caverna: i custodi dei tesori del sottosuolo, manuale, 2005, Macchione Editore
- Leggende e storie tra i due laghi, leggende, 2003, Macchione Editore
Salve ho trovato questo sito per caso vorrei saperne di più mi date un contatto? Grazie
Ciao Francesca,
ho visto che sei di Milano ed anch’io mi trovo qui. Sono nata in uno dei paesi che ospita la leggenda di un drago, Atessa (CH). Sarebbe bello incontrarti, che esperimenti di ecologia domestica proponi?
Grazie
Di Francesca? Semplicemente splendida! Riesce a portarti in un mondo che pensavo solo “fantastico “. Con la sua passione e preparazione è riuscita a coinvolgermi a tal punto che… adesso guarderò alla faccenda dei draghi con un’altra ottica.
Grazie mille, sono contenta quando un pizzico della mia passione attecchisce in qualcun altro e spero che anche i draghi lo gradiscano.
Leggo il libro suila migrazione dei draghi. È veramente interessante.
Son contenta che lo stia trovando gradevole, grazie per il commento e buona lettura! 🙂
Bosma: Mostro creato dalla fantasia. Era a guardia dei letamai, dei pozzi neri e di qualsiasi posto lercio a cui, come al solito, i bambini non dovevano avvicinarsi.
Poi dimenticavamo il Magalasso, che però presumiamo conosca già perché molto famoso.
Citati, tra l’altro, insieme ovviamente al foionco, in “Canzone (tonda) del foionco” dei Matelda: https://www.youtube.com/watch?v=xIe-l29OVsw
FESTA DEL FOJONCO
Sagra dedicata al mitico rapace, “inventato” a S. Anna Pelago, “che vive nel nostro appennino (Emiliano, n.d.r.), simile ad un gallo cedrone, dotato di un becco adunco e pare di tre zampe che lo rendono molto veloce e inafferabile. Ha lo sguardo fiero e molto sveglio, un ciuffo scomposto di piume sul capo (quasi a corona). È provato che è molto goloso di vino rosso, in particolare lambrusco; spesso ne fa razzia e per questo può essere visto con una bottiglia fra le zampe…”
IL FOJONCO: QUEL RAPACE CHE VA A TUTTO LAMBRUSCO
È un animale del tutto particolare il Fojonco: ha tre zampe, un becco adunco e un ciuffo scomposto di piume sul capo.
Inguaribile ladro di galline, è terribilmente pigro (pare faccia l’amore solo approfittando dei terremoti sussultori) ed è l’unico rapace al mondo con un debole per il buon vino.
Nella notte abbandonerebbe il cinghio dove ha il proprio riparo sull’Appennino e lentamente planerebbe sulla collina e sulla pianura tra Reggio Emilia e Modena alla ricerca delle più grasse galline e dei migliori lambruschi.
La leggenda popolare è nata proprio dalle parti di Pievepelago e recentemente è stata ripresa dal romanziere Giuseppe Pederiali.
Meraviglia! <3
Grazie per aver condiviso con me questa perla!