I Qilin sono una specie di drago di origine cinese facilmente riconoscibili perché hanno il corpo di un cervo. Sono noti come “unicorni cinesi” per la loro purezza.
Secondo la tradizione, i Qilin si mostrano agli umani in occasione dell’arrivo di una personalità di rilevo come un governante o un saggio. Si dice che uno di loro si sia presentato nel cortile della casa dove una donna attendeva di partorire. Il Qilin avrebbe quindi prodotto dalla bocca una tavoletta di giada con l’iscrizione profetica “Figlio del re delle acque, un notevole re, ma senza un trono”. Il “re delle acque”, giusto per chiarire, è il padre di tutti i draghi nella mitologia cinese. Il giorno dopo la donna diede alla luce Confucio. Confucio, qualche anno dopo, descrisse la bestia nella raccolta di poesie Shijing come onorevole e di cuore puro.
Le statue dei Qi (maschi) e Lin (femmine) poste all’ingresso di un edificio sono lì per proteggerlo. Si organizzano anche danze in onore dei Qilin, per invocarne la protezione, proprio come si fa per il capodanno. Ovviamente, una delle richieste più frequenti è che i figli che stanno per nascere siano saggi. La tradizione dice che questi draghi aiutano solo le persone per bene. Se un malvivente se ne mettesse una statua in casa, attirerebbe solo sfortuna.
La natura dei Qilin
Sono animali dai colori brillanti (pelliccia mista a squame) e ciò lascia presupporre che non abbiano bisogno di mimetizzarsi per sfuggire ai loro predatori naturali. Hanno un singolo corno (ne ho viste statue con due corna) e zoccoli piuttosto affilati (i cavalli camminano sull’unghia di un solo dito, lo zoccolo. I cervidi poggiano invece su due dita, hanno lo zoccolo fesso). Non utilizzano mai questi attributi per attaccare. Sono di natura benevola e compassionevole. In generale, annunciano tempi di pace e prosperità sotto la guida di una persona saggia e illuminata.
Una caratteristica curiosa di queste bestie è la criniera, che spesso ha i riccioli rivolti verso l’alto. Talvolta la si confonde con nuvolette di fiamme, che scaturiscono anche dagli zoccoli.
La versione giapponese della stessa creatura (una specie gemella?) è il Kirin. Queste bestie assomigliano più a un cervo che a un cavallo e hanno le corna rivolte all’indietro, invece che un singolo corno che punta in avanti. Alcuni ritengono che siano la mitizzazione delle giraffe (hanno corna simili e portano lo stesso nome). Il navigatore Zheng He ne riportò alcune dalla Somalia, suscitando la meraviglia dei suoi contemporanei.
I Qilin nei film
Vediamo una famiglia di queste deliziose creature in Animali fantastici: I segreti di Silente. Tutto il film ruota attorno al tentativo di Grindelwald di guadagnarsi il consenso popolare sfruttando la capacità dei Qilin di riconoscere il valore delle persone.
Riconosciamo gli zoccoli fessi, la coda a ventaglio, gli occhi con le lunghe ciglia e i due lunghi baffi, tipici dei draghi orientali. La criniera, per quanto si tratti di un cucciolo, non ne vuole sapere di stare giù. Il manto non è vivacemente colorato, forse come adattamento alla caccia spietata che ha portato questa specie all’orlo dell’estinzione.
Le scene di apertura del film, in cui vediamo Newt Scamander addentrarsi nella foresta in cerca di queste creature, sono state girate in Cina, nella provincia dello Guangxi Zhuang.
Abbiamo Qilin, questa volta adulti e di proporzioni ben maggiori, anche in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Ne vediamo addirittura un intero branco pascolare libero a poca distanza dall’insediamento di Ta-Lo. Qui le bestie hanno un caratteristico manto blu metallico, una coppia di corna che spunta da una criniera dorata, fluente e connessa alla barba. Si vede bene la lunga coda, che termina in un ciuffo. Non mostrano né paura né aggressività.