Baciami, sono irlandese

Baciami, sono irlandese!Durante le celebrazioni di san Patrizio potrebbe capitarvi di vedere scritto baciami, sono irlandese! ovvero Kiss me, I’m Irish! La tradizione si è diffusa come simbolo giocoso di buona fortuna e allegria, spesso accompagnata da trifogli, leprecauni e pinte di Guinness.

L’antica credenza secondo cui baciare un irlandese porta fortuna, in particolare nel giorno di San Patrizio, si collega indirettamente alla Blarney Stone, la pietra dell’eloquenza. Chi bacia questa roccia diviene capace di convincere il prossimo con discorsi divertenti e lusinghe intelligenti. La fortuna così acquisita può essere spesa sia nel sedurre un partner che nel concludere un affare commerciale o per difendersi in tribunale.

Poiché non tutti hanno la possibilità di viaggiare di persona fino alla pietra, che si trova nelle mura del Castello di Blarney, si è diffusa la soluzione di ripiego che baciare un irlandese sia un’alternativa accettabile.

Ora, se dubitate che la fortuna possa trasmettersi di bocca in bocca e preferite posare le vostra labbra su un sasso, sappiate che vi toccherà fare acrobatiche contorsioni per ottenere ciò che bramate. La pietra è infatti incastonata nel parapetto della torre del Castello di Blarney, a circa 27 metri dal suolo. Per raggiungere e baciare la pietra, i visitatori devono sdraiarsi all’indietro, aggrappandosi a delle sbarre di ferro, e inclinarsi a testa in giù nel vuoto. Questa posizione non solo richiede un certo coraggio, data l’altezza e l’insolita postura necessaria, ma anche un atto di fiducia verso le persone che assistono il visitatore in questa impresa.

Il pensiero magico

Festa di san PatrizioSe volete la mia opinione, il rituale di baciare la Blarney Stone solleva interessanti questioni sul potere del pensiero magico. Pensateci un momento: non c’è nulla che colleghi l’atto di baciare una roccia alle capacità oratorie, è pura scaramanzia.
Centinaia di visitatori lo fanno, ogni anno, perché l’azione di contorcersi su un parapetto sembra costare poco rispetto al beneficio che se ne potrebbe ottenere. Perché non provare?
Un buon motivo per non farlo è per imparare a gestire l’ansia da prestazione assumendosi la responsabilità del proprio successo. Parlare in pubblico ed essere convincenti mette in agitazione, è normale. La percezione di essere in balia di forze più grandi di noi, che ci potrebbero impedire di raggiungere il risultato sperato con il discorso, è intollerabile per alcune persone. Si ricorre perciò a un gesto scaramantico per “costringere” il destino a mostrarsi benevolo. Sembra così di aver fatto tutto il possibile e si scarica all’esterno anche la colpa di un eventuale fallimento. (Non è colpa mia se il discorso non ha convinto, è la pietra a non essere magica abbastanza!)

Ora, che cosa deve fare allora una persona che voglia prepararsi davvero per un discorso? Semplice: deve scegliere bene gli argomenti da trattare, pensandoli in base a chi ascolterà il discorso. Dovrà poi disporli in ordine logico, esercitarsi davanti allo specchio o davanti a un piccolo pubblico e infine accettare che gli altri abbiano la libertà di accettare o rifiutare le proposte sul tavolo.

Tornando alle magliette con su scritto Baciami, sono irlandese, ecco: un buon modo per alleggerire la tensione e diminuire l’ansia è parlarne con una persona che ci supporti, non importa di che nazionalità sia. L’intimità protegge dall’ansia meglio della superstizione.

Dimmi che ne pensi. :)

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