Ogni anno, gli studenti di architettura della Cornell University costruiscono un enorme drago. L’ultimo venerdì di lezione prima della pausa primaverile il drago se ne va a zonzo per il campus sulle spalle dei ragazzi.
Durante la sfilata del Dragon Day capitano scherzi, agguati e raramente il drago riesce a concludere indenne la sua parata. Spesso sono gli studenti di altre facoltà a sfidarlo, costruendo altri giganteschi animali o piazzando ostacoli lungo il percorso.
La tradizione va avanti ormai da oltre un secolo. Il primo drago è del 1901 e la scelta di questo animale fantastico è legata alla festa di San Patrizio. La leggenda narra che il patrono d’Irlanda abbia liberato l’isola dai serpenti. Sappiamo che non è successo davvero, ma questo non ha mai smorzato l’intenzione degli studenti di celebrare la ricorrenza!
La sfilata col drago ha messo fin dall’inizio la bestia sul posto d’onore e ha spodestato il santo. Questo affronto offese i cattolici a tal punto da indurre il rettore dell’università a proibire la costruzione del drago nei primi decenni del 1900. Come potete immaginare, gli studenti sono riusciti a proteggere il drago anche da questo genere di attacchi, tanto che la tradizione è sopravvissuta benissimo!
Il pericolo maggiore per il drago oggi viene dagli ingegneri. Nel 1987 gli studenti di ingegneria costruirono una fenice volante che avrebbe dovuto sovrastare il drago al suo passaggio davanti alla facoltà di ingegneria. Il piano fallì perché l’elio di cui la fenice era piena non resse le due ore d’attesa richieste dal passo lento del drago. La fenice si sgonfiò miseramente.
Negli anni successivi gli ingegneri fecero tesoro della lezione e si dimostrarono sfidanti via via più interessanti.
La sfida del Dragon day è strettamente riservata agli studenti del primo anno. Mi sembra un ottimo modo di mettere alla prova le loro competenze e concretizzare gli spunti creativi, oltre che di fare amicizia coi nuovi compagni. I ragazzi avranno poi tutti gli anni successivi per fare tesoro delle lezioni imparate sul campo e per studiare ciò che poi applicheranno nella professione.