Vi piace la torta di carote?
Dalle mie parti capita spesso che gli gnomi di caverna vi si presentino a casa con un mazzo di carote in mano (al posto dei fiori) e ve li offrano. Sono disponibili a farvi compagnia mentre preparate questo dolce e poi se ne mangeranno più di metà. Lo so, sembrano scrocconi. Vi assicuro che per una torta del genere vale la pena sopportare le chiacchiere di uno gnomo.
La torta di carote ha un colore spiccatamente arancione, che mi mette di buon umore solo a guardarla. La crosta di cioccolato nasconde un interno morbido e granuloso, piacevole da masticare. Va fatta con qualche ora di anticipo sul momento di servirla, perché occorre tempo al cioccolato per tornare solido.
Ingredienti per 4 persone fameliche, 6 amici moderatamente a dieta, 12 degustatori di minidosi. Insomma, le solite dosi per una torta normale:
- 4 carote
- 2 uova (o una manciata di semi di chia)
- un bicchiere di latte di cocco (va bene anche avena, soia, mucca…)
- 3 bicchieri di farina integrale (sì, certo, va bene anche quella bianca)
- mezzo bicchiere di zucchero mascobado (va bene anche miele, sciroppo di agave, malto di riso…)
- mezzo panetto di pasta di mandorle (o una bustina di mandorle pelate e tritate)
- una bustina di lievito
- una bustina di glassa di cioccolato fondente
Per evitare i grumi, specie se lavorate a mano e non con un frullino impastatore, mescolate per primi tutti gli ingredienti asciutti (farina, lievito e eventualmente zucchero), poi aggiungete quelli liquidi (uova, latte, eventualmente miele) e solo alla fine quelli granulosi (carote sminuzzate e mandorle triturate). Non metto grassi (olio, burro, margarina) perché le mandorle contengono già oli a sufficienza.
Versate tutto l’impasto nella teglia da forno e cuocete come vi suggerisce di fare il vostro forno e il vostro istinto. (Il mio va a fuoco medio per 15 minuti, altri preferiscono a bassa temperatura per mezz’ora). La torta è cotta quando inizia a dorarsi, l’interno resta umido, quindi non fidatevi dello stecchino. Se avete usato il malto o il miele, ricordatevi che caramellizzano prima e che quindi la vostra torta avrà un colorito più scuro che se aveste usato lo zucchero bianco.
Ora potete ricoprire con la glassa di cioccolato. Io non sono molto abile con la fusione a bagnomaria, quindi uso le buste. Può essere fatta in un blocco unico (e assomigliare a una Sacher) e in questo caso occorre un pizzico di abilità per tagliarne delle fette senza screpolare la copertura di cioccolato. Io preferisco tagliare la torta in pezzetti monodose da glassare singolarmente, in modo da poterli presentare singolarmente. Se versate il cioccolato fuso sulla torta calda, il calore manterrà il cioccolato liquido più a lungo. Questo è un vantaggio se dovete ricoprire tanti pezzi e perder tempo a farli tutti bene e uno svantaggio perché vi cola via dai fianchi velocemente. Fate riposare un paio d’ore al fresco (no sul termosifone, no sul cruscotto dell’auto parcheggiata al sole, nemmeno in frigo, che fa condensa) e poi godetevela!