La bacchetta dei rabdomanti serve a trovare acqua e metalli. Ho finalmente capito come fanno a usarla così bene.
La bacchetta da rabdomanzia è di legno, a forma di Y e come tutte le bacchette amplifica i poteri della persona che la impugna. Se la impugna un buon rabdomante, funziona bene. Se la prende in mano uno che non ne capisce una cippa, non succederà nulla di interessante a meno che non avvenga per caso.
Sono arrivata a capire il mistero della bacchetta dei rabdomanti mettendo insieme tre fatti noti.
- Generalmente i rabdomanti trovano acqua seguendo le vibrazioni della bacchetta.
- Generalmente le pentole d’oro in fondo all’arcobaleno si trovano dopo che ha piovuto.
- Generalmente le pentole sotto la pioggia si riempiono d’acqua (e si sa che i folletti, come i demoni, non usano i coperchi).
Risulta quindi ovvio che una bacchetta in mano a un rabdomante abbastanza sensibile sia sufficiente a ritrovare la pentola piena d’acqua anche dopo lo svanire dell’arcobaleno.
Usare la bacchetta per trovare tesori nascosti era, da quel che ho capito, meno illegale che rivolgersi a un negromante. Ecco spiegata la fortuna dei rabdomanti. Si facevano pagare per trovare l’acqua e, intanto, andavano a caccia di tesori nascosti. Avevano trovato un modo per farsi pagare anticipatamente il lavoro di ricerca e per non dover condividere i risultati delle loro fatiche.