Il mare era calmo quando Landoro si alzò dalle profondità dell’Adriatico. Con un potente colpo di coda, si lanciò verso l’alto, fino a emergere tra le onde. Alcuni pescatori erano seduti a sonnecchiare con le loro canne sugli scogli e si rianimarono di botto.
-Oh mio Dio, cos’è quella cosa? È un mostro!
-È un drago, un drago marino! Non ne avevo mai visto uno così grande!
-Ci attaccherà? Scappiamo!
-Sarà sicuramente il Landoro di cui parlano le leggende!
-Va che non ha mai mangiato nessuno, quello gradisce solo i tonni, mica i giovani calamari fifoni come te!
I pescatori non avevano ancora finito di prendere per i fondelli il loro amico quando ammutolirono e sollevarono lo sguardo. Il cielo era sgombro, tranne per una ragazza che veleggiava sorretta da due lunghe ali da gabbiano. Un paio di candide ali le era spuntato in mezzo alla schiena e i suoi muscoli pettorali si erano ingranditi a dismisura per poterle usare.
-Se ne vede ogni giorno una nuova!
L’arrivo dell’eroe
La ragazza atterrò poco oltre, dove gli scogli cedevano il posto alla sabbia. Tremava e si guardava spesso alle spalle. Il più giovane dei pescatori la sentì piangere e si avvicinò.
-Che ti è successo? Perché piangi?
Lei si girò verso di lui dispiegando le ali. -Guarda che belle ali ho! Mi piacerebbe tanto volare sul mare, ma c’è quel brutto mostro cattivo che oggi mi ha guardato! Ho tanta paura!
Il ragazzo indugiò a lungo con lo sguardo sulle ali e sul corpo della ragazza prima di rispondere -Belle ali, davvero. Cosa posso fare per te, mia signora? Uh, a proposito, mi chiamo Geri e sono il figlio del Vento e della Quercia.
-Io mi chiamo Lada, piacere. Devi uccidere il drago marino! Solo così potrò volare in pace e realizzare i miei sogni. Ti prego, diventa il mio eroe e salvami da quella bestia!
-Ma quel drago non ha fatto niente a nessuno, dai, non avere paura!
-Ti prego, Geri! Non vedi che sono solo una povera fanciulla indifesa? Ti prometto che ti ricompenserò con oro e gloria, ti farò diventare il più grande eroe di tutti i tempi!
Il ragazzo guardò per un attimo gli altri pescatori rimasti sugli scogli, soppesò l’offerta e poi gonfiò il petto -Va bene, lo farò per te. Andrò a caccia del drago marino e ti salverò dalla sua minaccia!
-Grazie, Geri, che caro che sei. Ti sarò eternamente grata.
Lada passò la giornata a pettinarsi e si addormentò canticchiando, mentre Geri si preparava per la sua missione. Partì al tramonto, combatté tutta la notte e, all’alba, tornò da Lada. Il cielo del mattino era rosso e le acque del mare avevano lo stesso colore. Lada lo accolse con gridolini e saltelli. Lo aiutò a lavarsi e lo rivestì per poi portarlo in trionfo lungo la via principale del villaggio. I pescatori lo applaudirono e gli offrirono da bere, ascoltando il racconto della sua impresa.
Gli effetti della scomparsa di Landoro
Passò qualche mese e il mare cominciò a puzzare. La spiaggia si ricoprì di alghe e il malcontento serpeggiava tra i pescatori.
-Non capisco, ho pescato qui per anni e non mi era mai successo di tornare a casa senza pesci.
-Anche a me. Cosa sta succedendo?
-Qualcosa sta distruggendo i pesci piccoli. Non ce ne sono praticamente più!
-Sì, ho notato che ci sono molti più pesci grossi in giro. Potrebbero essere loro a mangiare tutti i piccoli?
-Sì, potrebbe essere. Ma perché ci sono così tanti pesci grossi?
-Mi chiedo se c’entri qualcosa quel drago marino che Geri ha ucciso. Lui sicuramente li mangiava, era un superpredatore.
Nemmeno Geri e Lada erano felici.
-Lada, posa un attimo quel dannato pettine, devo parlarti. Il mare non è più lo stesso da quando ho ucciso Landoro.
-Ma cosa stai dicendo? Non capisco, abbiamo ottenuto ciò che volevamo, adesso posso volare in pace.
-Ma a quale prezzo? Il mare puzza, non ci sono più pesci nelle reti e le cose peggiorano di giorno in giorno. Non posso continuare a vivere con questo peso sulla coscienza. Ho intenzione di trovare un altro drago marino per ripristinare l’equilibrio.
-Non me ne importa nulla di tutto ciò. Voglio solo volare in pace, non mi interessa cosa succede ai pescatori. Se non trovano più sgombri, che mangino brioches!
Geri scosse la testa. -Parlare con te è più inutile che parlare alle cozze. Avremmo potuto vivere avventure incredibili insieme, ma andrò più lontano da solo. Addio.
Si girò e se ne andò senza voltarsi indietro. Aveva i sette mari da esplorare e un drago marino da convincere a trasferirsi al largo delle coste del Molise.
Fonte della leggenda | Colapisci
Questo articolo contiene brani suggeriti da chatGPT. Le immagini sono state generate con Playground AI.