Il nuovo drago di Montecuccolo

drago di Montecuccolo

“Ascoltatemi, figli miei”, disse la draghessa ai suoi cuccioli che giocavano a saltacoda. “È molto importante che impariate a proteggere la vostra caverna e il vostro tesoro, perché ci sono molti cacciatori e avventurieri là fuori che vogliono uccidere i draghi per la loro gloria o per il loro bottino”. I cuccioli si fermarono e si accucciarono intorno a lei.

“Vi ho mai raccontato la fine che fece zio Gabbro, che aveva una tana nei pressi di Montecuccolo?”, disse la madre, con un filo di voce. I cuccioli fecero oscillare le loro code, aspettando la storia. “Era un drago molto anziano, passava secoli a dormire e quando si risvegliava per prima cosa rinnovava i boschi fiammando dalle sue sette teste. Col passare del tempo si fece via via meno prudente. Pensava di essere abbastanza spaventoso da tener lontani i cavalieri senza bisogno di altri accorgimenti. Una notte, degli anziani contadini armati di forconi, riuscirono a ucciderlo nel sonno”.

“Non voglio che la mia vita finisca così, senza nemmeno avere la possibilità di combattere”. piagnucolò il primo, avvolgendosi nella coda.
“Io non dormirò mai più!” Affermò il secondo, allungando il collo per sbirciare l’ingresso della caverna.
“Sterminiamoli tutti! Prima che scoprano dove sta la nostra caverna!” propose il terzo aprendo le ali e preparandosi a decollare.

La madre bloccò con una zampa gli impeti del suo cucciolo più vivace, coprì con un’ala quello acciambellato e richiamò l’attenzione dell’ultimo. “Non c’è bisogno di fare tutta questa fatica! Dovete essere furbi ed evitare lo scontro, se potete.”

Gli sguardi dei cuccioli tornarono a concentrarsi su di lei. “Lo zio non aveva preparato la sua caverna con trappole e trabocchetti, come vi insegnerò a fare io”, continuò la madre. “Non voglio che vi succeda la stessa cosa. Voglio che siate sempre al sicuro nella vostra tana e che possiate vivere in pace”.

“Innanzitutto”, continuò la madre, “dovete scegliere una posizione strategica per la vostra caverna, in modo che sia difficile da raggiungere. Dovrete sfiancare gli intrusi lungo il percorso. Fate in modo di farli camminare tanto tempo al sole, così che finiscano le scorte di acqua. È anche importante rendere l’ingresso il più stretto possibile, in modo che i cacciatori non possano entrare facilmente con le loro armi”.

I piccoli draghi annuirono con entusiasmo.

“Come soglia della vostra caverna scegliete una lastra di pietra molto liscia e inclinatela verso un precipizio. Voi potete volare, i ladri di solito non sono capaci di farlo.” I cuccioli iniziarono a sorridere. “Se la vostra zona è molto umida e non potete asciugarli, allora usate l’acqua a vostro vantaggio: nascondete l’entrata dietro a una cascatella, così d’inverno avrete anche il ghiaccio.”

I piccoli draghi erano elettrizzati all’idea di preparare tutte queste trappole. “Dovete piantare speroni di roccia appuntiti tutt’attorno all’ingresso, in modo che vi basti un colpo di coda ben dato per ferire gli intrusi. Inoltre, vi serviranno dei massi pesanti in alto, appoggiati in bilico, in modo che li possiate far cadere facilmente sugli intrusi quando si toglieranno gli zaini per accendere le torce”.

I piccoli draghi guardarono la madre con occhi sgranati, immaginandosi la scena.

“Se riusciranno ad entrare nei vostri cunicoli, fate in modo che ci siano ad accoglierli trappole a scatto”, disse la madre. “Inoltre, tenete una scorta di legna verde in modo da bruciarla facendo molto fumo che acceca e disorienta chiunque vi si avvicini. Voi dovete sapere come soffiano le correnti nei vostri cunicoli, così da restare sempre dove avrete il vantaggio tattico.”

“E adesso, miei piccoli draghetti”, disse la madre, sorridendo, “dormite tranquilli e sognate la caverna in cui vivrete da grandi e ricordate: un drago che vuole vivere a lungo, deve pensare a lungo!”.


La nuova statua del drago di Montecuccolo

La leggenda del drago di Montecuccolo parla di un drago dalle sette teste, un mostro spaventoso che sputava fuoco e seminava terrore ovunque andasse. Viveva in una grotta nei boschi dell’appennino modenese e fu ucciso nel sonno da alcuni contadini.

Nel 2010 il drago di Montecuccolo è rinato grazie all’arte e alla passione di Angela Lancellotti e dell’associazione ‘Formella MM’. Nel marzo del 2023, il collettivo ‘Cascina degli Artisti’ di Modena ha restaurato l’opera. Il drago ora è un’enorme biscione che entra ed esce dal terreno, mostrando le sue gobbe sinuose. Il corpo del drago è ricoperto di squame di ceramica colorata, ciascuna unica e preziosa come un gioiello.

Il drago di Montecuccolo è diventato una tappa fondamentale de ‘La Via delle Fiabe’, un itinerario artistico-culturale che celebra la memoria storica di Pavullo. I visitatori del castello di Montecuccolo possono scansionare un QR code per leggere o ascoltare la leggenda, mentre si immergono nella bellezza della natura circostante e si lasciano trasportare dal fascino delle antiche storie. Con ogni passo lungo questo magico percorso, la leggenda del drago di Montecuccolo prende vita, sussurrando ai viandanti i segreti e le meraviglie di un tempo che fu.

Potete trovare la leggenda originale, scritta da Liliana Benatti Spennato e Pietro Guerzoni, nel libro Leggende, proverbi e tradizioni del Frignano Edizioni Il Fiorino, Modena 2002


Questo articolo contiene brani suggeriti da chatGPT.

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