I 3 diversi tipi di draghi in House of the dragon

Draghi in House of the dragonI crani su cui sono costruiti i draghi di House of the dragon sono di tre tipi: un dinosauro, un cavallo e un cane.
Ho scoperto alcune curiosità sulle concept art dei draghi della nuova serie tv che ci racconterà le guerre dei Targaryen e, visto che avevo già parlato in alcune conferenze delle scelte estetiche nei crani dei draghi, ecco il mio commento in materia.

Miguel Sapochnik, director di alcuni episodi della serie tv Il trono di spade, ha raccontato in una intervista come si è svolto il lavoro creativo necessario per dar vita ai nuovi draghi. Cinque designer si sono incontrati tre volte a settimana, per un anno intero, per lavorare sui bozzetti. Ognuno portava un’idea su un drago specifico, la passava a un collega e prendeva il lavoro di un altro disegnatore per elaborarlo ulteriormente. Alla fine sono arrivati a produrre quasi un migliaio di disegni solo di draghi!

Lo scopo di questa elaborazione era di creare draghi riconoscibili individualmente, ma che sembrassero anche parenti di quelli che abbiamo già visto. Sapochnik, che ha iniziato la sua carriera come storyboarder, ha messo sul tavolo l’idea di usare crani di animali diversi e “rivestirli” di dragosità.
Ora, da un punto di vista grafico, nulla da obiettare. Da un punto di vista naturalistico, mi spiace ma non c’è verso di far coesistere un cranio da cavallo, da cane e da T. rex nella stessa specie biologica!

La morfologia funzionale

campo visivo di un cavallo e di un gattoLa forma del cranio, la lunghezza e la disposizione dei denti, la posizione degli occhi e delle corna non sono plastiche a piacere e sono determinate dalla funzione che devono svolgere. Sono fatte così perché in quel modo funzionano e in altri modi no! Pensate a una lama fatta a forma di cucchiaio o a un bicchiere piatto come un disco.
Il dente serve a mordere, l’occhio a vedere. Se scambio i denti, devo modificare la dieta. Se sposto gli occhi, modifico l’ampiezza del campo visivo e quindi la tecnica di caccia. Un cavallo è una preda, ha gli occhi laterali per vedere meglio i nemici. Un lupo è un predatore, ha gli occhi con il campo visivo che si sovrappone per stimare meglio le distanze.

La senescenza dei grandi draghi

Il drago più grande che vedremo nella serie è Vhagar, che nella descrizione di Sapochnik è “Una vecchia signora irascibile, che perde pezzi. Farla decollare è un incubo, quando è in aria è possente come un bombardiere B52. Farla atterrare è un incubo”.
Sul perdere pezzi c’è molto da approfondire. Sapochnik racconta che i designer se ne sono usciti con la trovata che i draghi crescono per tutta la vita. Nulla di straordinario, hanno crescita indeterminata molti molluschi, pesci, anfibi e, guarda che strana coincidenza, rettili.

Cranio di Balerion, Photograph by Ollie Upton / HBO Paddy Considine, Milly Alcock HBO House of the Dragon Season 1Sapochnik porta all’estremo il concetto di “crescita” facendo perdere pezzi ai draghi in là con gli anni.
Perdere pezzi? Sì, proprio perdere pezzi. Molto grafico e molto poco realistico. (Tanto è fantasy!)
Sapochnik lo definisce “cancro”, ma le crescite tumorali non si staccano spontaneamente dal corpo che le produce.

Ultima chicca che non posso rinunciare a commentare è l’affermazione che i draghi di House of the dragon possano diventare così grossi da collassare sotto il loro stesso peso. Si romperebbero le zampe durante l’atterraggio. Ora, se fai fatica a decollare, significa che potrai andare meno a caccia, cosa che aiuta a mantenere il peso nei limiti funzionali. In natura ci sono pochi animali obesi, ma probabilmente Sapochnik, invece di guardare documentari, guarda docufiction su chi ordina il cibo muovendo solo il pollice su uno schermo.

Concludendo, se i cinque designer avessero preso in considerazione di parlare mezz’ora, dico solo mezz’ora, con un paleontologo, un veterinario o un naturalista, noi oggi avremmo dei draghi più sensati.

Dimmi che ne pensi. :)

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