Il drago vichingo di Ringebu

Il drago di RingebuIl drago di Ringebu si distingue da un grande serpente per il piccolo paio di ali che gli spuntano dalla schiena. È fatto d’acciaio lucido e ha un aspetto modernissimo, ma la sua origine affonda nella mitologia norrena. L’artista che lo ha progettato, Linda Bakke, ha attinto alle leggende e alla storia locale per dare tridimensionalità al drago.

L’ispirazione viene dai bassorilievi sulla porta della chiesa locale, dove il drago ha proprio l’aspetto descritto. La stavkirke di Ringebu è una delle chiese in legno più antiche e meglio conservate della Norvegia, costruita intorno al 1220. Le stavkirke sono costruite senza chiodi, utilizzando tecniche di incastro del legno molto precise.

Nella tradizione locale, i draghi sono visti come creature che abitano ai confini del mondo conosciuto, facendo da guardiani tra il regno dei vivi e quello dei morti. Sono simboli di transizione e collegamento con l’aldilà. Il fatto che i norvegesi attuali abbiano scelto questa creatura per dare bellezza ai paesi lungo l’autostrada E6, non è casuale. Il drago è un protettore e i viaggiatori sanno di averlo dalla propria parte.

I draghi scolpiti sulle porte

Anta di porta con bassorilievo ligneoPrima del 1800 le porte delle chiese in Norvegia erano molto strette. Ci poteva passare una sola persona alla volta e le ante erano decorate con bassorilievi con 15 draghi intrecciati. Ogni drago teneva tra le fauci il corpo di un suo simile.
Queste creature proteggevano i fedeli e impedivano agli esseri malvagi di infilarsi in chiesa insieme ai fedeli. Le teste di drago sul tetto avevano una simile funzione apotropaica.

Nel 1822 ci fu un incendio in una chiesa con porte simili in cui morirono molte persone. Da quel momento in poi, le uscite furono ampliate, le ante si aprirono verso l’esterno e la sicurezza dei corpi costrinse i fedeli a trovare altri modi per garantirsi la salvezza delle anime.

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