La Kulshedra: leggendaria draghessa albanese

Kulshedra, drago del folklore albaneseBenvenuti nel mondo affascinante della mitologia albanese, dove la Kulshedra regna da secoli. Immaginate un drago femminile con molteplici teste, coperto di pelo rosso lanoso e con seni penduli che toccano il suolo. Sì, avete letto giusto e no, non ho immagini anatomicamente corrette di questa specie di drago da mettere on line perché alla maggior parte degli illustratori non interessano le mammelle pendule e le AI non le generano per via della content policy. Sorry.

La Kulshedra, oltre a sputare fuoco, è anche nota per causare una serie di disastri naturali, da terremoti a inondazioni. Ha generalmente a che fare con la gestione delle acque e può causare anche siccità prolungate. Generalmente porta benessere e prosperità nel paese in cui risiede, ma manda in rovina tutti quelli circostanti.

Le metamorfosi: Serpente, Bolla, Kulshedra

La vita della Kulshedra inizia con una forma indistinguibile dai normali serpenti. La prima metamorfosi accentua le caratteristiche demoniache e dal serpente emerge una creatura più grande, nota come Bolla che vive nell’oscurità e nell’isolamento. Se la Bolla riesce a evitare lo sguardo umano per molti anni, si trasforma nella temibile Kulshedra. Alcune leggende parlano anche di forme intermedie come l’Errshaja, che rappresentano stadi di transizione nel ciclo di vita di questa creatura.
Non è chiaro a che età la bestia acquisisca tutti i suoi poteri. Ritengo che alcuni di essi, come la capacità di avvelenare le vittime con il latte, si sviluppino solo con la maturità sessuale. Sappiamo che le madri trasmettono ai figli molte sostanze nutrienti con il latte, sarebbe interessante sapere se forniscono anche le prime dosi di veleno ai cuccioli che, probabilmente, non sono ancora in grado di nutrirsi da soli e quindi di acquisire dall’ambiente e dal cibo le molecole necessarie a produrre veleno.

La lotta con san Giorgio

Kulshedra mentre scatena una tempestaUno degli aspetti più curiosi della mitologia della Kulshedra è la sua battaglia con san Giorgio. Secondo la leggenda, la creatura è stata sconfitta (non uccisa) e condannata a un sonno quasi eterno. Il mostro può riaprire gli occhi solo una volta all’anno, proprio nel giorno dedicato a San Giorgio. In quel giorno, la Bolla apre gli occhi e può divorare chiunque incroci il suo sguardo. Un dettaglio che potrebbe interessare i turisti è che, in alcune regioni dell’Albania, le campane delle chiese suonano per spaventare la creatura e proteggere la comunità. In Brianza si usa portarsi dietro dei dolci speciali nel giorno di san Giorgio per offrirli al drago nel caso di incontro.

La battaglia tra la Kulshedra e i Dragùa

Se la Bolla riesce a sopravvivere, può crescere ancora e acquisisce nuovi poteri, come la capacità di volare e sputare fuoco. Nemici giurati della Kulshedra sono i Dragùa, eroi semi-divini alati. La lotta tra loro è così intensa che si manifesta nel mondo naturale come fulmini e tuoni. I Dragùa, armati di lance, alberi sradicati e persino case, combattono la Kulshedra per proteggere l’umanità. Quando vedete un forte temporale in Albania, potreste essere testimoni di una di queste epiche battaglie.

Se siete appassionati di folklore o pianificate una visita in Albania, tenete gli occhi aperti e le orecchie ben tese. Potreste incrociare la strada di una Kulshedra o sentire il rombo della sua battaglia con i Dragùa. Non abbiate paura, la cultura locale ha molti modi per proteggervi da queste creature mitiche. Buon viaggio nel mondo del folklore albanese!


Racconto questa e altre curiosità durante le conferenze e le animazioni che offro al pubblico.
Per sapere dove incontrarmi, questo è il calendario con i miei appuntamenti.
Per invitarmi a partecipare a un tuo evento, scrivimi e raccontami cosa piace al tuo pubblico!


Questo articolo contiene brani suggeriti da chatGPT e immagini generate con DALL-E.

Dimmi che ne pensi. :)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.