Dreki: le navi vichinghe coi draghi

dreki vichingo, barca di legno con scultura di drago a prua. Immagine generata da Dall-EI dreki, le navi vichinghe con teste di drago, hanno accompagnato i vichinghi nelle loro razzie per tutto il medioevo. La parte più riconoscibile dei dreki era un drago intagliato, a fauci spalancate, posizionato a prua.

Il drago di prua serviva a due importanti scopi: il primo era velocizzare il saccheggio
Quando i dreki si avvicinavano alla costa, il drago di prua veniva messo in bella mostra. La sua apparizione aveva l’effetto di mettere in fuga gli abitanti dei villaggi, che temevano per le loro vite. La fuga della gente risparmiava ai vichinghi la fatica di combattere.

I navigatori, con la loro conoscenza del mare, sapevano bene che le acque erano popolate da creature misteriose e spesso minacciose. Il drago di prua rappresentava per loro una sorta di guardiano, protettore dell’equipaggio dai pericoli che avrebbero incontrato in mare. I mostri marini si sarebbero tenuti alla larga da un loro pari.

Navi da razzia

I dreki erano imbarcazioni particolarmente adatte alla navigazione sottocosta. Queste imponenti barche affondavano in acqua solo per un metro, permettendo agli uomini a bordo di sbarcare praticamente ovunque, scendendo in acque basse, a pochi metri dalla spiaggia. Immaginate anche quanto fosse comodo riportare a bordo il bottino. I forzieri carichi di provviste, metalli preziosi o stoffe sono pesanti!

Nonostante le dimensioni, i dreki erano sorprendentemente leggeri. Non c’erano panche. I rematori si sedevano direttamente sui loro bauli, che fungevano anche da depositi per i beni personali. In molte leggende nordiche si dice che un uomo che “siede sul suo” non può essere smosso da lì.

Le prue e le poppe dei dreki erano simmetriche. Questa accortezza permetteva manovre molto rapide e soprattutto la possibilità di invertire il verso di marcia senza esporsi troppo ai nemici. Alcuni treni oggi viaggiano ancora con due cabine di guida, una in testa e una in coda, proprio per sfruttare questa possibilità.

Altri usi dei dreki

I dreki non erano solo navi da guerra. Quando l’equipaggio voleva intraprendere attività pacifiche come il commercio, il drago di prua veniva smontato e riposto sul fondo della barca. In questo caso, chi avvistava la barca da terra non scappava, ma si preparava a scambiare beni in modo pacifico.

Infine, gli scudi venivano di solito tenuti dentro la barca, non fuori dove le onde avrebbero potuto portarseli via. Solo in occasioni ufficiali venivano appesi all’esterno, allo scopo di segnalare l’identità degli uomini che viaggiavano su quella barca.

Se volete vederne qualcuna dal vivo, consiglio i musei di Oslo in Norvegia e di Roskilde in Danimarca.


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