Tradinno è il più grande robot ambulante a quattro zampe del mondo ed è un drago.
Vive in Baviera, in un paese di poco più di 9mila abitanti e si fa vedere una volta all’anno, ad agosto.
Discende da una lunghissima famiglia di draghi da parata e, rispetto ai suoi antenati, è un gioiellino di meccatronica. Tradinno è lungo 15 metri e mezzo, largo 3,80, alto 4,50, ha un’apertura alare di 12 metri e pesa 11 tonnellate. Lo ha progettato il designer Sikander Goldau.
La leggenda
La leggenda che verrà messa in scena quest’anno mescola fatti storici con trame d’invenzione. Ovviamente, tutto iniziò molto tempo fa. Una volta c’era un drago che da protettore degli abitanti del villaggio si trasformò nel loro più grande nemico e fu bandito. Non ucciso, solo imprigionato nel profondo del sottosuolo. Il sangue di una guerra enorme poteva riportarlo in superficie.
La guerra arrivò in Boemia per motivi religiosi. L’imperatore d’Ungheria Sigismondo, nel 1415, fece bruciare sul rogo il riformatore Jan Hus. Hus era un predicatore che anticipò le posizioni della riforma protestante. Tra le altre questioni teologiche, Hus non gradiva che si vendessero indulgenze per finanziare le guerre. Visto che l’Imperatore tratteneva una percentuale delle somme raccolte con le indulgenze, egli non vedeva di buon occhio le contestazioni. I boemi si trovarono così a respingere delle crociate mosse contro di loro dai poteri forti del tempo.
A Furth im Wald si raccolgono quindi cavalieri e mercenari pronti a combattere. Ogni goccia di sangue versato, oltre a rendere difficile la storia d’amore tra la dama del castello e un ragazzo di umili origini, contribuisce a liberare il drago. Riusciranno i nostri eroi eccetera eccetera? Lo vedremo in scena quest’anno!
I predecessori
La più antica menzione di una passeggiata di un drago a Furth im Wald è del 1590, in occasione della festa del Corpus Christi. La stessa festa in cui esce anche la Tarasca, in Francia e Spagna.
Da allora, periodicamente i cittadini si impegnano nel portare in scena la lotta eterna tra il bene e il male in cui il protagonista è lui, il drago.
Nel 1863 metà della città fu ridotta a cenere e macerie e cenere da un grande incendio, ma la testa del drago fu salvata dal castello in fiamme.
Nel 1913 i Further comprarono dal teatro di Monaco di Baviera il drago che era andato in scena con la musica di Wagner. Il Fafnir dell’Anello del Nibelungo divenne l’attrazione più popolare del paese che ormai, grazie alla parata, è conosciuto come paese del drago. Quella che vedete nella foto d’epoca è la famiglia di draghi risalente al 1913.
Nel 1947 si decise di motorizzare e dotare di effetti speciali il drago. La versione del 1974, rimasta in funzione fino al 2009, strisciava sulla pancia, muoveva la testa, chiudeva e roteava gli occhi e, soprattutto, fiammava e fumava dalle narici.
Se volete vedere Tradinno dal vivo, il sito con tutte le info (in tedesco) è drachenstich.de