San Valentino è il giorno migliore per mettere a dimora una trapianta di cuore. È quasi primavera. I rigori dell’inverno hanno seccato tutto ciò che doveva morire e ora avete dello spazio libero e tanto buon concime per coltivare una nuova passione. Scegliete erbologia pratica (non teorica o vi ritroverete a soffocare tra la polvere dei vecchi erbari) e divertitevi!
Le trapiante di cuore crescono in ambienti protetti, prediligendo quelli con pochi parassiti, competitori e predatori naturali. Tra i parassiti c’è da stare attenti soprattutto a quelli che si attaccano alle radici e ne succhiano via la linfa. Controllate bene le radici ogni volta che trapiantate il vostro cuore e scrollate via tutte le palle al piede che trovate.
Attenti poi se nelle immediate vicinanze ci sono altre piante che crescono troppo velocemente, le trapiante rischiano di restare senza luce e aria. Scegliete con cura i compagni.
Infine, i peggiori predatori sono i tarli. Depongono piccole uova facili da trascurare ma da cui escono larve capaci di svuotare la trapianta dall’interno. Non appena sentite rodere, fate un controllo accurato e disinfestate!
Le trapiante appassiscono lentamente se abbandonate. Se notate uno stato di sofferenza, prendete delicatamente la trapianta tra le mani e tirate leggermente fino a sfilarla dal terreno vecchio. Non forzatela troppo, le sue radici potrebbero strapparsi e ne avrà molto bisogno per ambientarsi nel nuovo posto.
Le trapiante di cuore vanno curate con affetto e attenzione, ovvio. Regalatene una a chi ha bisogno di un cuore di scorta.
Vogliate bene a chi vi dona una trapianta.