Glicone fu un famosissimo serpente-drago dell’antichità e rese ricco sfondato il suo creatore. Il suo culto si diffuse in lungo e in largo nell’Impero romano e sopravvisse al suo inventore.
Alessandro di Abonutico era un poveraccio molto ingegnoso che disse di essere un oracolo. Luciano di Samosata ce ne ha tramandato le imprese, descrivendo tutta la faccenda come una enorme truffa.
La profezia
C’era bisogno di una spintarella dall’alto per avviare l’attività e a quei tempi la volontà degli dei si poteva manifestare in tavolette d’argilla con incise le parole divine. Giusto per essere chiari, Alessandro si scrisse da solo la profezia che gli serviva per confermare la sua validità di oracolo e avviare il culto. Nascose le tavolette nel tempio di Apollo di Calcedonia e finse di ritrovarle. Oh, grande sorpresa, c’era scritto che Apollo e suo figlio Asclepio desideravano trasferirsi proprio ad Abonutico!
Gli abitanti di Abonutico, esaltati all’idea di ospitare una coppia di divinità, costruirono un tempio e il nostro furbo Alessandro vi si installò come oracolo. Si fece crescere i capelli, si procurò una scimitarra (per fare il cosplay del “suo antenato” Perseo) e iniziò a vaticinare. La gente però associava Apollo e Asclepio ai serpenti e cominciò a chiedersi dove fossero. L’oracolo fece in modo di farne comparire uno. Lo aveva nascosto in un uovo d’oca, sotterrato nei pressi del tempio, e di nuovo si compì il miracolo!
Il serpente addomesticato
La cosa però non finì lì. Alessandro si procurò un grande serpente addomesticato a Pella, la città era la capitale del Regno di Macedonia, dove la madre di Alessandro Magno partecipava alle feste dionisiache andando in processione con grossi serpenti. L’oracolo riceveva i questuanti in una stanzina in penombra e mostrava loro il corpo del serpente. La testa era però un burattino con dentro la sua mano e poteva quindi interagire a piacimento con il pubblico. La testa di Glicone era ornata di morbidi boccoli. La stranezza di vedere del pelo sul corpo di un rettile è sopravvissuta sia nella folta capigliatura della tarasca, che nella barba dei draghi medievali.
Al serpente ci si poteva rivolgere per ritrovare beni rubati, schiavi fuggiti e tesori nascosti. Il serpente, che vive nel ventre della terra, è utile anche nel caso una coppia non riesca ad avere figli. In tal caso, l’oracolo provvederà direttamente a ingravidare la moglie. Non stupitevi. A Pella si diceva che Olimpiade avesse concepito Alessandro durante un amplesso con Zeus, che aveva preso la forma di un enorme serpente.
La fama di Glicone si diffuse in tutto l’impero romano e raggiunse anche i patrizi. Alcuni comandanti si fidarono troppo delle sue profezie e decisero di dare battaglia nonostante il parere contrario dei consiglieri. Persero parecchie battaglie.
Nel 166, durante una epidemia, si diffuse l’usanza di proteggersi dal contagio scrivendo sull’uscio di casa un’invocazione ad Apollo.
Insomma, Luciano di Samostata provò secoli fa a mettere in guardia i suoi contemporanei troppo creduloni smascherando i trucchi dell’oracolo e del serpente Glicone. Purtroppo alla gente piace ancora oggi seguire un leader che si serve di effetti speciali per dare credibilità alle proprie panzane.
Racconto questa e altre curiosità durante le conferenze e le animazioni che offro al pubblico.
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