Dragon riders of CERN

Dragon riders of CERN. Illustration by JaceySi parla di draghi su Nature in un articolo dal titolo Dragon riders of CERN. In particolare, si tratta di draghi che si nascondono a scala subatomica.
Nature è un rivista scientifica e gli scienziati di tutto il mondo la consultano per leggere che cosa hanno scoperto i loro colleghi. C’è una sezione dedicata alla fantascienza (perché anche agli scienziati piace leggere e scrivere cose non di lavoro) e pochi giorni fa hanno pubblicato una storia di draghi.

Si tratta del discorso di benvenuto di una draghessa col rango di capitana ai suoi cadetti. I draghi possono sia muoversi nel tempo che cambiare dimensioni nello spazio. I giovani draghi hanno vissuto delle avventure facendosi vedere dagli umani in un certo periodo storico e assumendo una taglia adatta all’interazione. Ora devono completare la loro formazione con un’ultima missione, a scala subatomica.

Il problema con cui dovranno confrontarsi i cadetti di Dragon riders of CERN è la curiosità umana. In particolare, la ricerca della materia oscura che spiegherebbe molte cose, a diverse scale di grandezza. Gli umani fanno esperimenti con le cose infinitamente piccole per capire meglio quelle infinitamente grandi. I draghi si devono quindi nascondere a tutte le scale possibili e devono impedire agli umani di capirci qualcosa!

Il titolo si riferisce alla saga di Anne McCaffrey i dragonieri di Pern, con il centro di ricerca internazionale CERN al posto del pianeta Pern. L’autrice del racconto è Rachelle Wright, un’astrofisica che ha appena iniziato una carriera da scrittrice di fantasy e fantascienza. La prima storia che ha venduto è finita addirittura su Nature!
Ora, di solito le riviste scientifiche si fanno pagare dagli autori (o meglio dalle istituzioni in cui gli autori lavorano) per pubblicare un articolo scientifico. Rachelle, invece, è riuscita a farsi dare dei soldi per il suo racconto!
Ok, ok, non è un articolo sottoposto alla revisione dei pari e non vale per la carriera accademica, però Rachelle ha esordito come scrittrice su Nature e questo potrebbe essere un bell’inizio come scrittrice di genere.

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