Il drago nella grotta di Bergeggi
Qualcosa muoveva le onde nella grotta di Bergeggi. L’acqua eruttò con un getto fortissimo, schizzando fino a tre metri di altezza. Eugenio e Vindemiale si ritrassero all’istante ma l’acqua ricadde su di loro, salata e odorosa di mare, inzuppandoli completamente.
“Sicuro che vuoi venire proprio qui a fare l’eremita?” Vindemiale gettò a terra un’alga che gli era rimasta appiccicata alla fronte. Si strizzò il mantello facendone uscire una cascatella d’acqua. Eugenio non si diede pensiero di sistemare il suo, allargò le braccia e sorrise.
“Quale posto migliore? Sull’isola sarò lontano dai Vandali, difficilmente raggiungibile dai questuanti e avrò una vista spettacolare!”
I due gettarono ancora un’occhiata nel foro da cui era uscito il getto d’acqua. Era buio, ne uscivano rombi e sciabordio di onde che si infrangevano nella grotta sottostante, dove il mare vorticava in cerca di uno sfogo.
“La gente ci chiederà del drago.” commentò Vindemiale sollevandosi il cappuccio sulla testa e avviandosi ciondolando sull’Aurelia.
“Tapperemo questo buco e diremo che lo abbiamo ucciso.” rispose Eugenio affiancandolo con passo elastico. Vindemiale tacque per tutto il sentiero che scendeva verso il mare. Le piante dei piedi bagnate gli scivolavano dentro i sandali. Il sentiero era parecchio ripido, dovette aggrapparsi agli arbusti per non cadere.
Ribaltarono la bagnarola che c’era sulla spiaggia e la misero in acqua. Vindemiale prese i remi mentre Eugenio si sistemava al timone e dopo un paio di vogate i suoi dubbi tornarono a galla “Vorranno vederlo.”
Eugenio scrutò l’orizzonte dietro le spalle di Vindemiale e corresse la rotta. “Giusto. Diremo che lo abbiamo affogato in mare.”
“Un drago marino non affoga. Nuota.”
Eugenio corrugò le sopracciglia e aggiustò nuovamente la rotta “Oh, insomma, taci e fa’ parlare me! Sarà un miracolo.”
“Continua a suonarmi assurdo.”
“Deve suonare assurdo, altrimenti non sarebbe un miracolo!”
Eugenio ignorò i commenti successivi, inclinò la testa da un lato e la sua mano perse lentamente la presa sul timone.
“Sembra che l’isola si stia spostando.”
Vindemiale lasciò cadere i remi e si girò a guardare nella direzione fissata da Eugenio. “Quanto può essere grande un drago?”
L’isola che si spostò
Per i secoli a venire la gente raccontò che Eugenio e Vindemiale avevano scacciato il drago dalla grotta di Bergeggi.
Si raccontava anche che l’isola non fosse così vicina alla costa, in origine. Si avvicinò per permettere ai fedeli di onorare le spoglie del vescovo Eugenio, dopo la sua morte. Pare che Eugenio fosse molto, molto legato all’isola e che le sue spoglie trovarono da sole il modo di tornarvi dopo essere state portate a Noli.
Foto | Davide Papalini