Colore e aggressività di draghi e lucertole

Lucertola, aggressività e colore dei draghiIn alcune specie di rettili, draghi compresi, esistono individui di colori diversi. Dal colore è talvolta possibile stimare l’aggressività di quel particolare individuo. Come funziona questo meccanismo e perché esiste questa varietà?
Sappiamo bene che di draghi ce ne sono di tutte le tinte, ma fare esperimenti sui draghi è piuttosto difficile. Vi racconto quindi due cose sulle lucertole muraiole (Podarcis muralis) che sono più facili da studiare in cattività.

Il polimorfismo cromatico è la diretta espressione di una variabilità genetica della popolazione. In parole povere: esistono individui di colore raro, dovuto a una mutazione dei geni. La differenza di colore non è solo una questione estetica perché ha conseguenze nella vita degli animali. Se sei di un certo colore, il tuo corpo sarà più o meno visibile in un certo ambiente. A notarti potrebbero essere dei partner oppure degli altri animali (prede o predatori). Se sei un animale abbastanza intelligente, dovrai imparare come comportarti per trarre vantaggio dal tuo colore. Per esempio, se sei scuro e non vuoi essere notato, dovrai camminare sopra terreni scuri, o muoverti nelle ombre o uscire di notte.

Il colore e l’aggressività

Draghi in Dungeons & DragonsI diversi colori sono associati al comportamento nei confronti dei propri simili perché il tratto di DNA mutante fornisce anche istruzioni per altre molecole, in particolare gli ormoni, capaci di influenzare il carattere. Il testosterone modula l’aggressività e possiamo misurarne il livello nelle lucertole. Quelle che ne hanno molto, ne ricevono coraggio per difendere un territorio più grande e più ricco di risorse. Mangiano meglio e attirano più facilmente un partner. Il costo biologico del testosterone però si fa sentire con lo stress, che abbassa le difese immunitarie. Le lucertole più litigiose si ammalano più facilmente.

Dobbiamo ora guardare la gola e la pancia delle nostre lucertole. I maschi possono avere queste zone bianche, gialle o rosse.
I maschi gialli all’inizio della stagione riproduttiva (aprile) sono aggressivi ma cagionevoli di salute (alto testosterone, basse difese immunitarie). I rossi sono pochi e si comportano in generale come i bianchi. I maschi bianchi diventano aggressivi verso la fine della stagione, a luglio, quando i gialli si sono stancati.
Ora, questi cambiamenti ormonali sincronizzati con il passare del tempo fanno in modo che in ogni momento della stagione riproduttiva ci siano dei maschi “pompati” e aggressivi e degli altri più remissivi che conservano le forze per quando verrà il loro turno.

Come possiamo utilizzare questi studi quando si tratta di draghi?
Possiamo, per esempio, smettere di generalizzare concetti come “i draghi del tal colore sono più aggressivi di quelli di quell’altro” solo perché ne abbiamo incontrati un paio che si sono comportati in quel modo. Dovremmo, invece, tenere in considerazione che stagione era, quante femmine c’erano in giro, quanti parassiti abbiamo contato sulle squame e come erano cambiati i confini del territorio reclamato da quel drago nelle settimane precedenti.

Per i dettagli sull’esperimento (svoltosi a Pavia!) sull’aggressività delle lucertole, potete leggervi Morph-specific seasonal variation of aggressive behaviour in a polymorphic lizard species

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