L’idra del Balaton viveva nelle fitte foreste tra i monti Bakony e le colline del Transdanubio, in Ungheria, quando ancora non c’era il lago omonimo. Si racconta che la sua tana fosse nascosta tra gli alberi secolari e le radure nebbiose, un luogo inaccessibile e impenetrabile. L’idra, con le sue 24 teste, terrorizzava la popolazione locale, reclamando giovani donne come tributo. La sua fame insaziabile era il flagello di interi villaggi, che si piegavano impotenti al suo volere.
Tra le vittime designate, un giorno, si trovò la promessa sposa di Balaton, il più forte e coraggioso dei giovani della zona. Il ragazzo non era disposto a cedere. Sapendo di non essere forte abbastanza, ma deciso a proteggere la sua amata, escogitò un piano per sfiancare il drago. La coppia si nascose nel cuore della foresta, costringendo la bestia a un lungo inseguimento. Iniziò così una lotta di resistenza: ogni giorno il drago si avvicinava, ma la coppia trovava nuovi modi per sfuggirgli, sfinendolo e irritandolo.
La frustrazione dell’idra raggiunse il culmine quando, in preda alla rabbia, iniziò a graffiare furiosamente il terreno con i suoi artigli affilati. Fu così che la terra si aprì e una sorgente d’acqua cominciò a sgorgare. Nel giro di poche ore l’acqua formò un acquitrino insidioso. L’idra, con il suo corpo pesante, sprofondava nel fango, incapace di muoversi agilmente. Balaton approfittò di quella difficoltà e attaccò con coraggio. Tagliò una testa dopo l’altra, in un duello feroce.
Quando l’ultima testa cadde, anche Balaton era mortalmente ferito. Il giovane eroe perse la vita accanto alla bestia, ma il suo sacrificio salvò il villaggio e la sua amata. In onore del suo coraggio, gli abitanti del luogo chiamarono il lago appena formato col suo nome: Lago Balaton.
Oggi la palude della leggenda dell’idra del Balaton è un’area protetta e purifica le acque dell’immissario del lago.