La birra Gulden Draak e la leggenda del suo drago

bottiglia e bicchiere della birra Gulden DraakLa birra Gulden Draak è famosa per il drago dorato della sua etichetta.
Fu preparata per la prima volta su richiesta del sindaco di Evergem e avrebbe dovuto essere un esperimento una tantum. I clienti italiani della birreria van Steenberge di Ertvelde che l’aveva fatta ne rimasero entusiasti. Essi chiesero e ottennero che la birra rimanesse in produzione. Il drago dell’etichetta viene dalla torre della città di Gand in Belgio. Il drago, però, non è belga e ha viaggiato parecchio prima di fermarsi lì.

Le origini vichinghe del Gulden Draak

Questo drago nasce in Norvegia e per molti anni orna la nave del re Sigurd. Questo re governò insieme ai suoi fratelli Øystein e Olav a partire dal 1103 e si distinse particolarmente nelle spedizioni navali. Combatté contro i Musulmani alle Baleari e portò aiuto al re Baldovino di Gerusalemme, conducendo una crociata nel 1107. Lì volle farsi battezzare nel Giordano e poi aiutò il re a conquistare Sidone. Ci misero tre anni. Prima di ripartire, Sigurd donò tutte le sue navi a Baldovino. Il re di Gerusalemme, in cambio, gli donò dei cavalli per tornare in Norvegia via terra.
Fu così che il drago dorato che aveva navigato a lungo si fermò a Costantinopoli e finì sulla cupola della basilica di Santa Sofia.

Logo della birra Gulden DraakIl drago in Terrasanta

Costantinopoli tornò in mano musulmana, ma nessuno infastidì il Gulden Draak fino al 1202. In quell’anno ci fu il sacco di Costantinopoli da parte dei Cristiani della IV crociata. Costoro, non avendo abbastanza soldi per pagarsi il trasporto, conquistarono Costantinopoli per poi metterci un governante gradito ai Veneziani e saldare così il debito.
Il drago dorato finì nel bottino di Baldovino IX, conte delle Fiandre, che lo spedì a Bruges, alla cattedrale di san Donato.

Bottino di guerra

La città di Bruges nel 1382 era fedele al conte Luigi II delle Fiandre, mentre la vicina città di Gand gli si ribellava. Motivo di ostilità tra le due città era anche il controllo di un canale commerciale: il Gand-Oostende. La tensione crebbe e Gand schierò la sua artiglieria fuori Bruges. Il giorno scelto per l’attacco fu quello della processione del Sacro Sangue, una celebrazione religiosa accompagnata da libagioni abbondanti. Il drago di GentI soldati di Bruges sentirono le trombe che li richiamavano all’ordine mentre erano intenti a bere nelle taverne. Molti di loro si fermarono lungo la strada per bere ancora un goccio prima di andare in battaglia.
Vinse Gand e il drago dorato, come bottino di guerra, andò a Gand.

Il drago di Gand

Il drago dorato che svetta in cima alla torre campanaria di Gand è lungo 3,55 m, alto 1,8 m, ha una apertura alare di 1,5 m e pesa 398 kg. Dal 1402 fa la guardia ai documenti più importanti della città: i Privilegi cittadini e le Carte civiche, chiusi in un forziere, a sua volta custodito nella stanza segreta della torre.

Trovo delizioso che tra i racconti da birreria dei nostri tempi ci siano ancora antiche battaglie e draghi. Brindo alla vostra!

 

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