Nelle dodici notti tra Natale e l’Epifania i callicantzari possono abbandonare le loro dimore sotterranee per salire tra la Gente Alta e molestarla con i loro scherzi. Sono esseri pelosi, animaleschi, piccoli e scuri. A volte hanno corna e zoccoli, altre volte una lunga coda pelosa.
In varie parti della Grecia e di Cipro si dice che questi folletti maligni girino con stivali di ferro. Non si tratta di moda, di scarpe antinfortunistiche o di desiderio di disturbare facendo rumore. Le mettono per far più male alle persone a cui tirano calci. Altrove si dice che rovinino il vino e le provviste nelle cantine destinate alle feste di Natale e dell’Anno Nuovo. Da qualche parte si dice anche che rapiscano le persone che si attardano per strada, di ritorno dalle feste.
Pare anche che a questi folletti dia fastidio trovare il camino acceso. Non si sa se amino il freddo, oppure preferiscano il buio, fatto sta che per respingerli basta tenere acceso il ceppo di Natale.
Nonostante sia fastidioso averli in giro, per noi umani è un bene che i callicantzari si prendano questa vacanza. Se non lo facessero, si dedicherebbero alla loro attività sotterranea preferita: rosicchiare le radici dell’albero del mondo. Se i callicantzari potessero continuare fino all’Epifania a rosicchiare le radici, l’albero crollerebbe e il mondo sovrastante con lui. Le dodici notti sono indispensabili all’albero per rigenerarsi.
Quindi, se qualcosa vi va a male nella dispensa, se il vostro albero di Natale crolla a terra senza un motivo apparente, se qualcuno vi tira un calcio alle spalle e poi scappa a nascondersi nelle ombre,… non ci sono dubbi! Si tratta certamente di un callicantzaro che vi ha preso di mira!
Vi ringraziamo per il vostro generoso sacrificio, sappiate che non soffrirete inutilmente. Quest’anno il mondo lo salverete voi!