Il mito di Sibari, draghessa del monte Cirfi, affonda le radici in un’epoca in cui la vittoria del dio Apollo sui grandi draghi-serpente non era ancora completa. Apollo aveva già sconfitto Pitone e si era insediato a Delfi, ma sulle montagne c’erano altre creature ancora indomite.
Sibari imponeva un tributo crudele alle genti del posto: un giovane sacrificio, umano o animale, era necessario per placare la sua furia e mantenere l’equilibrio tra il mondo mortale e quello divino. Fu proprio l’oracolo di Delfi a suggerire il nome di Alcioneo, un giovane dalla bellezza straordinaria, da sacrificare affinché cessasse la strage e si ristabilisse la pace.
L’amore tragico
Alcioneo si vestì coi suoi abiti migliori, si cinse il capo con una corona di fiori e si incamminò in testa alla processione verso la tana di Sibari. Lo vide Euribaro e tra i due scoccò l’amore a prima vista, intenso e irresistibile. I due innamorati non ebbero tempo di scambiarsi che qualche sguardo e poche parole. Euribaro, informato della destinazione della processione, prese una decisione impulsiva e generosa. Strappò la corona di fiori dalla testa dell’amore della sua vita e corse avanti, verso la tana di Sibari. La lotta fu breve e mortale. Il monte Cirfi tremò quando i due corpi, avvinghiati, caddero tra le rocce e sparirono alla vista di Alcioneo, in lacrime. Nel luogo della tragedia zampillò una fonte limpida, che ancora oggi offre acqua fresca a perenne ricordo del pianto inconsolabile di Alcioneo. L’oracolo di Apollo aveva predetto correttamente l’esito della vicenda: offrire un bel ragazzo in sacrificio avrebbe risolto una volta per tutte i problemi delle genti del monte Cirfi.
Gli altri draghi della Grecia
Generalmente le vicende della mitologia greca che coinvolgono un drago finiscono con la morte della creatura. Succede così per Ladone nel giardino delle Esperidi, o per il drago che custodiva il vello d’oro. L’arrivo di un eroe come Ercole fu fatale per l’idra di Lerna e le macchine da guerra di Attilio Regolo uccisero il drago del fiume Bagrada. Bastava anche solo un elefante per decretare la fine di un drago, stando a quanto ci ha lasciato scritto Plinio il Vecchio.
Quello che differenzia Sibari dagli altri draghi è che solo lei riesce a trascinare con sé l’eroe e impedisce al finale di essere felice come in tutti gli altri casi.
Racconto questa e altre curiosità durante le conferenze e le animazioni che offro al pubblico.
Per sapere dove incontrarmi, questo è il calendario con i miei appuntamenti.
Per invitarmi a partecipare a un tuo evento, scrivimi e raccontami cosa piace al tuo pubblico!