Che i draghi si possano allevare si sapeva da tempo. Lo prova il caso di Panéa, il drago allevato a Framura, in Liguria.
L’uovo da cui nacque Panéa fu trovato in un bosco, da una donna del paese che decise di farlo covare da una delle sue galline. Il cucciolo vide la luce nel pollaio e si affezionò teneramente sia alle galline che alla signora. Il resto degli abitanti del paese non vedeva di buon occhio la creatura, forse ricordando le storie che ancora circolavano sul mostro divoratore di barche e carretti ucciso da S. Venerio a Bocca di Magra, poco lontano da Framura.
La donna dovette quindi nascondere il draghetto fuori dal paese e poteva andarlo a trovare solo di tanto in tanto, di nascosto. Un anno, dopo giorni e giorni di piogge intense, il terreno su cui sorgeva Framura divenne instabile. Si formarono nelle crepe e gli abitanti riconobbero subito i segni premonitori di una frana.
Mentre tutti correvano a mettere in salvo le proprie cose, la donna corse dal suo drago e gli spiegò la situazione. Panéa andò a puntellare con il proprio corpo la scarpata sopra cui sorgeva il paese, salvando la vita dei suoi abitanti al prezzo della propria, non potendosi più muovere dalla posizione in cui si era messo.
Ancora oggi chi passa lungo la strada costiera sotto Framura, uno dei punti panoramici delle 5 Terre, può vedere lo scoglio di Panéa, il drago buono.
Questa è una delle più belle leggende che riguardano la mia amata Liguria!
Andrò a vederlo, questo luogo, così ne approfitto per fare un giro alle Cinque Terre. Anche il famoso eroe gnomico Uebomulf addomesticò un drago, come narrato nel terzo libro delle sue gesta.
Bella!