I castelli per draghi hanno delle qualità specifiche di cui bisogna tener conto al momento di scegliere il castello giusto per allevare un drago.
Le piste di atterraggio/decollo per draghi hanno dei requisiti ingegneristici notevoli e che non vanno sottovalutati nel momento in cui si stende il progetto. Se non si tengono a mente questi problemi, il drago potrebbe farsi male o addirittura decidere di andarsene in cerca di una tana migliore.
1) Innanzitutto nei castelli per draghi bisogna evitare le torrette che impediscono una corretta apertura alare. La pista deve trovarsi, quindi, nel luogo più alto del castello o in un angolo remoto.
2) I draghi pesano. Nonostante abbiano le ossa cave come gli uccelli, il loro atterraggio sollecita in modo violento i muri portanti, che devono essere spessi e resistenti. Meglio sfruttare un promontorio roccioso per evitare crolli.
3) Se proprio dovete far atterrare il vostro drago sul tetto, vi conviene sostituire immediatamente le tegole o le scandole e predisporre una copertura ignifuga antisdrucciolo apposita. (Non usate le lastre di ardesia, sebbene resistano ottimamente al fuoco gli unghioni dei draghi vi stridono sopra emettendo fischi peggiori del gesso sulla lavagna).
4) I draghi non decollano in verticale, ma hanno bisogno di prendere la rincorsa (avete mai visto un cigno decollare?). Al vostro castello per draghi serve quindi una pista, magari orientata nella direzione del vento, o un precipizio in cui possano buttarsi. Attenzione ai laghi: sebbene i draghi possano decollare anche dall’acqua, le onde sollevate sono in grado di ribaltare molte imbarcazioni e superare alcuni argini.
5) L’acqua a disposizione è indispensabile per gestire i piccoli inconvenienti come i ruttini e relativi incendi. Non a caso molti draghi dormono sul fondo di laghi, in modo da evitare di far danni mentre non sono coscienti. Vanno bene anche le grotte, meglio se molto spaziose.
6) Infine non va dimenticato l’approvvigionamento di cibo e lo smaltimento dei rifiuti. Consigliamo di incentivare la manutenzione dei pascoli per il bestiame e la creazione di oggetti d’artigianato ricavato dalle ossa. (Scordatevi il cuoio, i draghi se lo mangiano).