Il respiro del drago – la grotta nel deserto

Grotta respiro del drago. Foto Kasia BiernackaIl Respiro del drago è uno sbuffo di aria umida che emerge dal sottosuolo del deserto del Kalahari. Un crepaccio tra le rocce aride e polverose dove riescono a crescere piante e alberelli, abbarbicati alle pareti a strapiombo.

Siamo in Africa sud-orientale, in Namibia, e in superficie ci sono sabbie rosse e un po’ di steppa. Le uniche piante che si vedono in giro sono graminacee e acacie spinose. Piove pochissimo, le temperature diurne non raggiungono i picchi del Sahara perché ci troviamo su un altipiano a 900 metri di altitudine, ma l’escursione termica è comunque notevole.

A scoprire e documentare il Respiro del drago nel 1986 è stata la South African Speleological Association. Questo, con una superficie di 2 ettari (4 campi da calcio circa) è il più grande lago sotterraneo al mondo (esclusi i sottoglaciali).​ L’esplorazione iniziò con la discesa attraverso camini fino a circa 100 metri di profondità, dove si aprono le grotte più grandi e si trova l’acqua. La profondità dell’abisso non è stata facile da determinare con certezza, i sub si immersero per 130 metri senza trovare il fondo del bacino.

Nel 2020 la spedizione del United States Deep Caving Team ci provò con SUNFISH, un ROV (un veicolo robotico) che si orientava usando il sonar e mappava il territorio decidendo dove andare grazie a un programma di intelligenza artificiale. Iniziò dal perimetro a pelo d’acqua per poi procedere a mappare in 3D l’intero volume della grotta. Sunfish è un prototipo della Stone Aerospace, che in futuro potrebbe usare veicoli simili per l’esplorazione spaziale.

Gli animali della grotta

pesce gatto doratoIn rete si trovano documentari e articoli che descrivono gli animali che vivono nel lago sotterraneo. La presenza del pesce gatto dorato (Clarias cavernicola) nel lago sotterraneo è stata però recentemente smentita.
Il pesce gatto dorato, animale rarissimo e superspecializzato, vive in altre grotte del sistema carsico della Namibia, ma non nel Respiro del drago.

Nella grotte non possono crescere piante, in quanto manca la luce, e quindi la rete trofica si deve basare sul detrito proveniente dall’esterno. Tutto ciò che le acque dei rari temporali riescono a trascinare sul fondo può essere sfruttato per sostenere la vita. Gli animali sono generalmente ciechi, si orientano con i suoni o con sensori chimici e hanno ritmi di vita molto lenti.

 

 

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