Murale di Tarantasio, un nuovo drago a Milano

Murale del drago Tatantasio a MilanoIl nuovo murale di Tarantasio a Milano è lungo 40 metri e si trova in via Terenzio.
L’opera si intitola Legàmi perché racconta la storia di alcuni bambini che cercano di soggiogare un drago, utilizzando solo una corda come “arma”. Il drago è un Lung non particolarmente ostile: non ha denti aguzzi né artigli taglienti, sembra solo difficile da domare per poterlo cavalcare. I bambini sono già capaci di cavalcare altri animali come un castoro, una rana o addirittura un pesce. La sfida ora è restare in groppa alla bestia più grande e difficile di tutte: il drago! Sembrano abbastanza determinati e sono pronta a scommettere che prima o poi ci riusciranno.

Gli autori e il supporto del quartiere

Bimbo che gioca al parcoGli artisti che hanno realizzato l’opera sono Davide Spezia e Giacomo Simone.
Spezia, uscito dalla Scuola del fumetto di Milano per poi diventare illustratore per Rènoir e Mursia, si è infine immerso nella didattica diventando educatore. Spezia ha realizzato il bozzetto del murale e l’entusiasmo dei bimbi che giocano lo sperimenta quotidianamente nelle scuole dove lavora.
Giacomo Simone, classe 2000, ha studiato all’Accademia di belle arti di Brera e si è occupato della colorazione, scegliendo tinte a forte contrasto per favorire la leggibilità dell’opera. La sua carriera proseguirà verso il marketing per una galleria d’arte.

Il Comitato Zona delle Regioni si è attivato per tutta la parte di permessi e formalità necessari. I materiali necessari sono stati messi a loro disposizione dal Bricocenter di Viale Corsica e alcune famiglie residenti nella via hanno contribuito all’impresa. È merito loro se il pollo con il collo lungo è sopravvissuto, almeno simbolicamente, alle pennellate che hanno ricoperto il muro e i disegni precedenti (annegati in migliaia di firme). Il pollo, che faceva compagnia a un pesce con occhio spento, era davvero simpatico e in molti si sono affezionati alle sue acrobazie.

Il parco di Tarantasio

Le guide ufficiali dicono che è Tarantasio anche quello gigantesco che serpeggia nel parco adiacente al murale. Il problema è che ha due teste, è un’anfisbena, quindi, non un biscione come quello dell’araldica viscontea.

Il corpo del drago è composto da delle montagnole sinuose sulla cui schiena si può passeggiare. Una delle due teste, quella alta sei metri con la cresta gialla e i tre anelli rossi, sorveglia l’ingresso monumentale in viale Campania, davanti al cancello del Museo del Fumetto. L’altra, con gli occhi sporgenti e la cresta verde, è sommersa nel parco giochi destinato ai bambini, nella parte piccola del parco dall’altro lato di via Terenzio.
Entrambe le teste sono prive di denti. Il biscione dei Visconti, secondo le regole dell’araldica, li perdeva solo quando la famiglia era sotto scomunica, per riguadagnarli non appena la diplomazia portava una riappacificazione con il papato. Il biscione senza denti, privato anche di orecchie e barba, diventa un wurm, un verme gigantesco.

murale in via Terenzio a MilanoIl parco Oreste del Buono è un’opera piuttosto recente, realizzata tra il 2005 e il 2010 su progetto di Gilberto Oneto – Studio Conti Associati. Oneto è stato presidente nazionale degli Architetti del Paesaggio e tra i suoi interessi c’era quello di creare un’identità culturale dei popoli padano-alpini usando simboli antichi. Il parco è la restituzione alla gente del quartiere di un’ex area industriale. Il parco, prima della dedica al giornalista del Buono, era noto come area Ex Motta per via dello stabilimento dolciario poi smantellato.
Il Museo del fumetto, che ha sua volta ha diversi muri decorati con murales, è installato in un edificio un tempo adibito a ricovero per le carrozze a cavalli dell’azienda che oggi gestisce il trasporto pubblico a Milano (ATM). Oggi l’ex area industriale è stata riconvertita in palazzi residenziali, un parcheggio multipiano, un supermercato e il Bricocenter di cui sopra.

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