Making of: Gnomi di caverna

Gnomi di caverna è un manuale che ho scritto per raccontare la magia nascosta sotto terra. All’interno delle grotte degli gnomi di caverna girano un sacco di persone. Amici, più che persone.

Eccovi la storia di come tutto questo ha avuto inizio.

Era il 1981, quando, dopo averlo adocchiato per mesi, comprai il bellissimo libro illustrato di Brian Froud e Alan Lee “Fate”. In quel libro lessi la storia della grotta delle fate di Arona, che ormai, grazie alle avventure di GdR ad essa ispirata, alle mille volte che la raccontammo per strada, al nostro libro di leggende locali, alle mostre, alla ballata e al video rock che sono stati composti in suo onore, non uscirà mai più dall’immaginario collettivo.

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Anni dopo, volendo costruire un’armatura in cartapesta, un amico mi presentò Marco, che poi divenne il mio maestro della gommapiuma. Il primo pupazzo che realizzai (e fino ad oggi credo il migliore) fu Andrea.
Andrea, piano piano, catturò la mia attenzione e iniziò a volere una storia tutta sua. Alla fine mi convinse e ci riuscì, impossessandosi di qualche pezzo della mia vita.

Alla prima italiana del Signore degli Anelli conobbi Franco, che quella sera stessa si innamorò a primo ascolto della storia di Anna, cavaliere dei Fiona (che sarebbe la fata addormentata nella grotta di Arona). Da lì in poi iniziammo a collaborare e divenne l’illustratore principale del libro sugli gnomi. Di Anna sentirete ancora parlare: è una delle protagoniste delle Cronache del Verbano Occidentale.

Elisa era seduta sulle scale di una scuola elementare semidiroccata, quando la vidi per la prima volta. Voleva fare del volontariato per il parco naturale per cui lavoravo e oggi, a distanza di anni, continua ad infeltrire cappelli e ha pubblicato un libro di ricette elfiche. Il suo ragazzo (ora marito), Fabio, è diventato un famoso allevatore di draghi.

Enrico si faceva chiamare Alì, discendente di Assam, quando lo conobbi e con questo nome ho ancora memorizzato il suo numero di cellulare. È una delle persone più incantate che conosco: vive di sogni, crea sogni e talvolta soffre come un cane correndo dietro ai suoi sogni.

Io, mentre accadeva tutto questo, mi sono innamorata di quello che oggi è mio marito e mi sono trasferita a vivere con lui nei Paesi Bassi. Tra una lezione di olandese e l’altra ho finalmente trovato il tempo di scrivere qualcosa delle mie avventure con Andrea, lo gnomo di caverna che ha ispirato il libro e la mostra attualmente in circolazione.
Memore della lezione di Giovanni Gualdoni, con il quale organizzavamo GdR live alla fine del secolo scorso, mi sono anche illustrata, impaginata e pubblicizzata quasi tutta da sola il libro.

Tornata dai Paesi Bassi ho scoperto il nanowrimo, il mese di novembre dedicato da migliaia di scrittori in tutto il mondo alla stesura di un romanzo in 30 giorni. Ho deciso di passare dalla saggistica alla narrativa ed ecco come ha avuto origine “Avventure sotterranee per gnomi di caverna“.

Ecco, questa è la storia, quasi leggenda, non ancora mito.

Dimmi che ne pensi. :)

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